Descrizione:

L'evoluzione tattica del calcio, dalle origini ai tempi moderni. Parleremo degli albori del gioco tattico alla piramide di Cambridge, della definizione e le caratteristiche che compongono un sistema di gioco. Prenderemo spunti sul metodo della costruzione di gioco e scopriremo insieme il sistema ungherese fino ad arrivare al gioco a zona.

Lingua: Italiano

3 Moduli:

Parleremo delle origini del gioco del calcio, dalla nascita nelle università inglesi fino alla primordiale forma di calcio organizzato. Analizzeremo quindi tutto il percorso che dal cosiddetto “Dribbling game” ossia il gioco per lo più individuale, giunge fino al “Passing game” ovvero l’inizio di una concezione collettiva del calcio.

Con l’avvento del “Passing game”, il gioco diventa più organizzato e gli allenatori iniziano a studiare tattiche collettive finalizzate a cogliere di sorpresa gli avversari e a metterli in difficoltà, cercando di sfruttare i punti deboli altrui. Prima di analizzare tutte le evoluzioni che si sono susseguite nei decenni successivi, approfondiremo le caratteristiche indispensabili di un sistema di gioco.

“Metodo” e “Sistema” furono due tra gli schieramenti più famosi e utilizzati dai vari allenatori nei primi 40 anni del 1900. Successivamente, alcune varianti vennero utilizzate per sopperire a problematiche tattiche che le varie squadre evidenziavano. Possono essere considerati il primo vero step evolutivo dal punto di vista tattico.

Negli anni 50, due furono le squadre che innovarono in maniera estremamente importante la tattica di gioco. Esse furono l’Ungheria ed il Brasile. Vedremo quindi le importanti innovazioni che queste due squadre applicarono in maniera spettacolare ed efficace.

Il percorso analizzato fino a questo punto evidenzia che le maggiori modifiche si sono avute soprattutto a livello difensivo. Gli allenatori hanno cioè tolto uomini all'attacco per rinforzare le difese. Approfondiamo le tre modalità difensive che un allenatore può utilizzare quando organizza la sua squadra a livello difensivo. In questa lezione dove parleremo di marcatura a uomo saranno analizzati dettagliatamente i concetti legati al duello individuale, alle caratteristiche che i difensori devono possedere per adattarsi a questo tipo di marcatura e ai vantaggi e svantaggi che una squadra avrà adottando questa tattica difensiva.

In questa lezione affronteremo la marcatura a zona, ci soffermeremo sui principi fondamentali di una difesa a zona, sulla necessità di muoversi in sincronia e sulla lettura uniforme della situazione. Ci occuperemo di diagonali difensive, piramidi difensive, lato debole e lato forte e tanti altri aspetti basilari del gioco a zona.

Zona mista: la zona mista è un mix tra i due tipi di difesa visti in precedenza. Una forma “ibrida” se vogliamo, ma che riesce a concentrare i vantaggi di entrambe, limitandone le possibili lacune.

Questo paragrafo è dedicato all’Olanda ed al suo calcio totale. La grande innovazione degli olandesi fu quella di proporre un calcio di movimento, eliminando le posizioni fisse che fino a quel momento avevano caratterizzato il gioco. Fu una vera e propria rivoluzione, denominata “rivoluzione dei tulipani”.

L’Italia di Enzo Bearzot nel 1982 dimostrò che importanti risultati potevano essere raggiunti adottando vari sistemi di gioco e varie modalità difensive. Quella squadra aveva la grande capacità di mutare in base alle situazioni, adottando se necessario rigide marcature fisse a uomo, agendo a zona dove e se era necessario.

Il 4-4-2 a zona di Arrigo Sacchi, una vera rivoluzione di gioco

Analizziamo nel dettaglio, all'interno del capitolo dedicato ai moduli moderni, i moduli con difesa a 4. Nello specifico andremo ad analizzare 4-4-2 e 4-3-3 con annesse varianti, aspetti positivi e negativi di ognuno rispetto ai sistemi "di base"

Una lezione focus sul 4-2-2-2 e il 4-2-3-1 con tutte le loro varianti. Capiamone gli aspetti positivi e quelli negativi, quando è meglio usarli?

Vediamo tutti gli schieramenti difensivi con difesa a 3. Successivamente vedremo le differenze di marcatura adottate da diversi tipi di allenatori, vedremo come adattarla ad una marcatura a uomo, a zona e a zona mista. Ma prima di tutto, quali sono le caratteristiche che i giocatori devono avere per adottare uno schema di questo tipo?

Andiamo a vedere in questa lezione come e chi è riuscito, con l'utilizzo di questi schemi "poco comuni", a raggiungere notevoli traguardi con esempi concreti daremo inoltre risalto a questi allenatori capendo e valorizzando gli schemi di gioco da loro utilizzati.

In quest'ultima lezione andremo ad affrontare il modulo di difesa a 5, non un vero e proprio modulo ma più un atteggiamento che una difesa a 3 assume in determinate casistiche. Possiamo però definirlo modulo difensivo qualora questa scelta derivi da una decisione strategica, vediamo come!